Triplice appuntamento tipografico

L'agenda di novembre è piuttosto ricca, mi sono giunte tre segnalazioni che, parlando di tipografia, fanno gridare al miracolo!

La prima ha sede ad Ivrea presso la villetta Casana ed è organizzata dall'Associazione Archivio Storico Olivetti in collaborazione con Museimpresa. È una mostra dal titolo Ognuno ha il suo carattere ed è già aperta al pubblico (fino al 30 novembre, dalle 15 h. alle 19 h.| Ulteriori info su www.arcoliv.org). Riporto qui un estratto dal comunicato stampa:

"Costituita da 14 opere che associano fotografia e racconto scritto, la mostra illustra e commenta attraverso l’uso creativo di parola e immagine alcuni caratteri tipografici per la stampa. Evidente e orginale è l’ispirazione all’esperienza della Olivetti sul tema della progettazione dei caratteri tipografici. La mostra nasce dal desiderio di raccontare delle storie che ruotano intorno
ad un mestiere, antico tanto da considerarsi un’arte, qual è quello della tipografia.
Le opere esposte rappresentano una sorta di fil rouge tra il glorioso passato del territorio eporediese nel quale l’azienda Olivetti aveva il suo quartier generale, e quel che ne resta oggi, attraverso il legame del segno e di esperienze produttive in questo settore, ancora oggi attive in Canavese".
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Il secondo appuntamento
, scoperto quasi per caso ma piuttosto interessante, è una giornata dedicata interamente alla tipografia che avrà sede presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana a Lugano. In concreto sono stati organizzati una serie di incontri tenuti assieme da quello che è il tema scelto per l'edizione di quest'anno: Letteralmente Mediterraneo. Anche per questo appuntamento riporto il programma generale: Letteralmente Mediterraneo segna l'apertura al Sud Europa delle giornate della tipografia, inaugurate alla Rote Fabrik di Zurigo nel 1989. L'edizione ticinese offrirà escursioni nelle culture tipografiche del Mediterraneo. Un itinerario che attraverserà Turchia, Libano, Spagna e Italia: dai caratteri tipografici arabi ai caratteri latini e romanici. Quando il carattere diventa scultura, quando gli accenti fissano la nostra attenzione su un punto spaziale costretto da un margine, quando le lettere danzano in bidimensionale armonia, quando i segni riflettono come su una calda superficie marina, il carattere di una cultura assume forma. Relatori internazionali evocheranno le loro fonti d'ispirazione che traducono cultura in segni visivi contemporanei.

10.45
Andreu Balius
A Type in the Med

11.30
Patrick Thomas
Found Accents from Barcelona

12.15
Pausa pranzo buffet

14.15

Alessandro Segalini
Turchia

15.00
Tarek Atrissi
Typographic Landscape of Arabia

16.00 Aperitivo offerto dalla città di Lugano

Saluti e apertura: Jean Odermatt, responsabile del Laboratorio Cultura Visiva; Kathrin Melzani, segretaria regionale di comedia; modera Giovanni Baule, Direttore della rivista «Linea Grafica».

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Il terzo e ultimo appuntamento è invece un po' più avanti, a cavallo tra novembre e dicembre (dal 28/11 al 3/12 per la precisione) a Roma. Si tratta di un workshop tipografico organizzato dalla redazione del web-magazine FF3300. Qui di seguito il veloce comunicato ricevuto:

Vi comunichiamo che dal 28 Novembre al 3 Dicembre la redazione di FF3300 terrà un workshop presso l'ex Mattatoio di Testaccio, a Roma, nell'ambito della manifestazione Enzimi.

Il tema del workshop sarà la tipografia. Durante questa esperienza 20 persone si conronteranno con noi nel tentativo di approfondire la loro e la nostra conoscenza dell'argomento, il tutto si concluderà con un piccolo laboratorio di progettazione tenuto da Alessandro Tartaglia, Carlotta Latessa e Giannicola Baiardi.

Le iscrizioni sono aperte a tutti, basta inviare la domanda ad enzimi, www.enzimi.com, preferibilmente accompagnata da portfolio, che nel caso di un numero troppo elevato di iscrizioni servirà a fare una selezione.
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Concludo allegando il programma completo della Settimana della Cultura d'Impresa organizzata da Museimpresa e di cui fa parte il primo appuntamento proposto e il pdf completo del workshop di FF3300.


Oggi mi concedo un doppio intervento sul blog, dopo un mese di Ottobre piuttosto scarso.

L'università di Princeton espone in rete oltre 200 esemplari di manoscritti dal XII secolo fino ai giorni nostri. La preziosa raccolta, esposta in un mostra tenutasi all'interno dell'università nel 2002-03 è ora liberamente consultabile via web con un'ottima definizione di immagini e particolari.

Veramente dei duri!


UnosTiposDuros, uno dei siti di tipografia da tenere sotto costante osservazione, ha pubblicato il primo capitolo (qui in pdf) di un'interessante ricerca sulla tipografia spagnola nei primi anni '30. È un periodo che io ho affrontato piuttosto accuratamente per il mio lavoro di tesi concendrandomi però sul panorama italiano. Adesso ho la possibilità, grazie ai Tipos, di vedere un po' cosa è successo nella penisola iberica. Vediamo le prossime puntate!

Novità editoriali: tocca alla Francia

Nuovo progetto grafico per Libération. Dal 16 ottobre il quotidiano francese esce in edicola con alcune novità piuttosto interessanti: se da una parte, la veste grafica, sicuramente ben fatta, ma che non fa segnalare grosse novità (per il poco che ho potuto vedere e leggere), dall'altra sono più interessanti alcune scelte editoriali all'interno.

Come fa notare anche Internazionale «la rubrica "Le Making of", nel quale il direttore della redazione Didier Pourquery illustra ai lettori "i retroscena di Libé" e il perché di alcune scelte editoriali» è sicuramente una modalità interessante per rendere il lettore partecipe della vita di redazione.
E poi è singolare l'impostazione degli argomenti quasi si trattasse di una rivista, di carta patinata.
La suddivisione è fatta in tre blocchi:
• Le prime pagine sono dedicate al tema di copertina con approfondimenti, commenti ed editoriali
• L'attualità nazionale e internazionale è collocata più all'interno della rivista nella seconda parte
• La terza ed ultima parte raccoglie le rubriche di cinema, letteratura, moda ecc… che si alternano durante i giorni della settimana

La veste grafica, progettata dallo studio francese Rampazzo, è definita da alcune scelte ormai scontate, come l'utilizzo prepotente e qualitativo di immagini a colori o ariosi spazi bianchi nella pagina. Viene utilizzata una bella tipografia per i titoli, Soho, in modo piuttosto "trasgressivo", spesso extra-bold.



Grazie Paolo per la segnalazione. La prossima volta cercherò di essere più celere nella pubblicazione!


Edward Johnston: lettering and life


Ri-eccomi a mosca di rientro dall'inghilterra.
L'impatto sulla capitale inglese è sempre tra lo sbalorditivo e l'emozionante: insomma, chi tra i tipografi non proverebbe piacere a farsi un giro sulla metropolitana, a perdersi nella mappa dell'Underground, a fissarsi sul massiccio sistema tipografico costruito ad hoc?
Questo mi ha subito fatto ricordare il contributo che Johnston e Gill hanno dato alla città, e che fortuna che quella città abbia trovato dei così bravi professionisti al suo servizio.
Elena Novoselova mi mostrò un paio di settimane fa, se non di più, uno splendido libro sul lavoro 'oscuro' di Johnston stesso, per cui nutro una particolare simpatia.
Il libro scritto da Ewan Clayton si intitola: Edward Johnston: lettering and life. Ho fatto qualche scatto delle cose più interessanti.
Lascio parlarlare le immagini al mio posto.

andren







Priviet designers





Un paio di settimane fa stavo girando senza meta per le strade di Mosca, doveva essere un week end, perché solo in quei giorni ho la possibilità di girare senza meta...
Comunque, mi sono imbattuto, a mio parere, nel più utile progetto grafico realizzato per una città così singolare, un progetto veramente pensato per risolvere problemi propri di qui, visto che ogni città e ogni tessuto urbano ha le proprie strutture e quindi le proprie risposte progettuali.



























Il problema maggiore che si riscontra è che, oltre a strade e viali della città, Mosca è formata e strutturata da una serie di vicoli, vicoletti e stradine che creano una serie di piccoli labirinti all'interno di ogni isolato.
Io stesso faccio ancora molta fatica a trovare negozi, palazzi o attività ogni qualvolta esse si trovino all'interno, cioè senza una visibilità manifesta sulla facciata e sulle strade principali.
Big City, una nota rivista gratuita moscovita ha quindi deciso di realizzare un atlante di Mosca con l'intento di segnalare tutti questi luoghi segreti. Iniziativa che ha letteralmente fatto sparire in breve tempo le 200˙000 copie stampate dalla casa editrice.
Impressionante è la quantità di informazioni contenute, la cura nel diporle, la minuziosità nel disporre le informazioni.























Da avere in caso di visita prolungata alla città.
Curiosità: progetto realizzato da due amici di Daily Type, Yury Ostromentsky e Ilya Ruderman, uno dei caratteri utilizzati è realizzato da Alexander Tarbeev, uno dei migliori type designer contemporanei russi, per la rivista stessa e si chiama proprio Big City.
La versione completa in pfd è scaricabile qui.
Buona lettura, o buona visione

andren

p.s.: per la cronaca io abito a pagina 9 quadrante A3

Benvenuto!

Da oggi Typomilan avrà un nuovo autore!
Andren da Mosca mi aiuterà ad approfondire tutto ciò che riguarda tipografia, le lettere e la comunicazione visiva.
Un prezioso acquisto per la redazione, con la speranza di creare un blog ancora più ricco di notizie!

E non è detto che anche da Londra arrivi qualche novità… io ci spero!

Mappe vettoriali gratuite

Inizio a farne una lista, giusto per non dover perdere tempo ogni volta su Google...

- Cia (Continenti, Planisfero fisico/politico, Usa, Bandiere)
- National Geographic (Continenti, Planisfero fisico/politico, Usa, Messico, Canada, Medio-Oriente)
- Freemap.jp (Tutte le nazioni in eps)
- Mapresources (Anche mappe di città, Firenze, Roma e Venezia quelle italiane)

Ve ne mengono in mente altre? Su Milano?

Scuola di lettere a Roma...

Mi è giunto il seguente comunicato che pubblico prontamente:

Il Centro Internazionale Arti Calligrafiche di Roma propone il programma dei corsi autunno inverno 2007/2008, tutto dedicato alla sperimentazione. Dalle texture di lettere all'invenzione di nuovi alfabeti, le lezioni prevedono l'utilizzo di strumenti inventati ed hanno come obiettivo la capacità di lavorare visivamente con il testo.
I corsi affronteranno temi innovativi nel campo della calligrafia e della comunicazione visiva attraverso la scrittura.

Il programma offre dei corsi molto interessanti e credo unici in Italia.
Sono un occasione imperdibile per i grafici romani!

Prestinée Sans è su progetto "Italic"

Giorgio Bellante, uno dei curatori di progetto "Italic", mi ha contattato per invitarmi a pubblicare sul blog della redazione alcune informazioni sul mio carattere tipografico.
Per adesso ho solo inserito nella testata "variabile" (dovete clicckarci sopra per farla cambiare) del sito la versione thin del Prestinée ma appena trovo il tempo mando anche la versione heavy e qualche informazione aggiuntiva. Vi terrò aggiornati.

Orgoglio d'Italia!

Paolo Bettini, il "grillo", campione del mondo di ciclismo per la seconda volta consecutiva.




Público: altra novità da Cases

Un nuovo quotidiano si affaccia nel ricchissimo panorama editoriale spagnolo. Il nome della testata è Publico e l'impostazione grafica è stata progettata dall'onnipresente Cases i Associats. L'impronta è sempre la stessa, pagine molto ordinate, filetti messi ai punti giusti, infografiche essenziali e forti contrasti di tipografie. Sono proprio i caratteri tipografici utilizzati che costituiscono la novità maggiore: il consueto attrito tra un alfabeto graziato (romano o bodoniano) e uno a bastoni, più contemporaneo è ottenuto attraverso l'utilizzo di due tipografie distribuite da Fontfont, la FF Cellini e la FF Clan. Ma la vera novità è l'utilizzo di una terza font molto originale, questa volta semi-egiziana, per i sottotitoli delle sezioni di attualità e politica: la FS Clerkenwell della stupenda fonderia londinese FontSmith.



Per finire non si può non apprezzare il carattere per il testo che è il celebre Itc Charter di M.Carter, con cui ho impaginato la tesi.




Dalla homepage di Publico.es è possibile scaricare la versione pdf del giornale (in alto a destra, nella sezione Edición Papel. Non so per quanto tempo, ma credo per le prime settimane di vita!)

Qui altre info su Carter

Copia e incolla (male)

È un po' di tempo che le testate nazionali si sono accorte di aver abbandonato per anni la cura per una comunicazione visuale qualitativa, al passo con i tempi e con le nuove tecnologie. Nelle pagine (cartacee e web) dei quotidiani e dei settimanali stanno comparendo finalmente infografiche, caratteri tipografici nuovi, scale di colori e immagini fotografiche di qualità. Peccato che l'operazione spesso si concluda con un "copia e incolla" malfatto dalle solite celebrità: Guardian, Nytimes ecc…

Che la nuova sezione di Repubblica sia chiamata R2, dopo che da anni il Guardian pubblica il suo sfoglio interno G2, fa un po' ridere (vedi anche Zite Zipel). Anche gli occhielli composti con un bel carattere egizio hanno qualche precedente…
Insomma poca fantasia, mica come il Corriere della Sera, rivale numero uno di Repubblica, che negli ultimi numeri regala una novità assoluta. Quando l'articolo è lungo e non sta nella gabbia non occorre tagliarlo: è sufficiente infatti dimezzare l'interlinea delle ultime righe! Ovviemente è ottimo il risultato visivo!

Anche la Gazzetta.it, testata sportiva n°1 del Paese vuole dire la sua. Nelle pagine in cui scorre la diretta della Serie A (che complessivamente sono ben fatte e ricche di dati) si nota la stretta parentela con le pagine "Live" di Eurosport. Peccato che l'ordine anglosassone sia talvolta sostituito da alcune soluzioni più casarecce.

Infografica: la complessità che si fa semplice

Ho iniziato la mia esperienza a Vita. Per adesso sono impegnato nel "trasloco" verso il nuovo sistema editoriale che renderà il lavoro di redazione più agile e più qualitativo. Più avanti però mi dedicherò al mondo dell'infografica. Per farmi trovare pronto mi sto dando un'occhiata in giro. Ho analizzato per bene due blog (spagnoli) veramente interessanti e molto aggiornati che analizzano l'infografica legata la mondo dei giornali:

- infografistas.blogspot.com
- maquetadores.blogspot.com

Sono poi approdato sul sito di Bryan Christie, uno grafico americano specializzato in infografiche mediche o comunque che hanno a che fare con un'estrema complessità visiva. Tra i suoi clienti sono presenti testate prestigiose quali WIRED, Newsweek, The New York Times, Esquire e Field & Stream.

Quando Koolhaas tralascia "qualche" dettaglio

L'impermeabilità della casa è un vero problema. Da anni infiltrazioni di varie intensità preoccupano abitanti e specialisti che, invano, tentano di risanare il percorso misterioso di questi rivoli incessanti. Nei giorni di pioggia, ed ancor più in quelli di tempesta, la casa è attraversata da un'agitazione collettiva. Tutti sono incaricati di requisire tazze, barattoli, piatti fondi, catini e qualsiasi altro recipiente disponibile per trasportarli rapidamente al piano superiore.
[…]
Siccome la collina su cui è appoggiata è di argilla, con il passare del tempo la struttura si è leggermente mossa e continua a farlo tutt'oggi. I cambiamenti minimi indotti dal movimento si percepiscono attraverso alcuni piccoli dettagli. La porta trasparente scorrevole…sfrega, si incastra.


Quella che sembra una descrizione di una favela brasiliana o di una casa popolare a Quarto Oggiaro in realtà non è altro che il racconto la famosa dimora progettata da Koolhaas a Bordeaux, come si presenta a 9 anni dalla costruzione. Chi racconta e conduce la visita è la donna di servizio che da anni lavora nel "capolavoro" dell'architetto olandese.

Da qui nasce una domanda. È possibile che uno sguardo semplice ma realista di una domestica renda scricchiolante e pieno di falle uno dei miti dell'architettura contemporanea?

P.S. Complimenti a Boeri e al nuovo Abitare, per la divertente ed efficace trovata giornalistica: l'architettura raccontata attraverso il quotidiano e non secondo fumose teorie!

Testori in Bovisa

Per iniziare bene l'anno, incontrando e scoprendo la figura di un grande artista-scrittore contemporaneo, vi segnalo questo ciclo di eventi: la data da appuntarsi in agenda è giovedì 20 settembre, il giorno in cui verrà presentato, in Triennale Bovisa, la nuova e monumentale Bibliografia di Testori. Gli incontri di presentazione vedranno la presenza di Stefano Boeri, Luca Doninelli, Giovanni Agosti e Aldo Bonomi. Tra i vari temi trattati evidenzio la tavola rotonda dal titolo Testori e Milano cantiere aperto.
A lato di questo evento prenderanno vita altre due momenti di interesse:
• la mostra TuttoTestori che raccoglie gran parte delle copertine dei volumi di Testori, in particolare quelle progettate da Albe Steiner.

• La proiezione, all'aperto di Rocco e i suoi Fratelli, capolavoro di Luchino Visconti ispirato ad alcuni racconti del Ponte della Ghisolfa

Altre news più dettagliate sul sito dell'Associazione Testori.
Qui il programma preciso con gli orari.

Mimoa, un atlante di architettura…

…in stile web 2.0.

Per adesso il sito di Mimoa è ancora in una versione beta, ma l'idea sembra interessante: creare un database, a cui tutti possono aggiungere informazioni, sulle architetture e sui progetti che vengono costruiti nel mondo. In effetti risulta sempre difficile trovare del materiale, cartaceo o digitale, che cataloghi e collochi geograficamente i progetti recenti nel territorio. Vediamo se Mimoa riuscirà a prendere piede…

Hoefler & Frere-Jones: il nuovo sito

È da pochissimo in rete il nuovo sito della fonderia Hoefler & Frere-Jones. Il celebre sito, Typography.com, è stato ridisegnato da zero anche se non sembrano esserci particolari novità di contenuto. Mi è cascato l'occhio sul loro catalogo gratuito ordinabile dal sito. Quasi quasi ne chiedo una copia…

Quando comprare un mac…

Comprare un mac, non è come comprare una scatolaccia pc qualsiasi. Devi conoscere bene il mondo della mela, devi sapere quando maturano i prodotti, quando stanno per scadere, devi godere al massimo di un acquisto di tale bellezza e tale importanza!
Per queste ragioni, vi segnalo due siti da tenere sott'occhio per sapere se è il periodo della vendemmia o dell'attesa.
Per portarsi a casa il mac giusto al momento giusto!

Mactactit

Imparare a fotografare: il cibo


Grazie a un bellissima macchina fotografica ricevuto per la laurea (grazie Mary!) sto cercando di entrare in modo più profondo nel mondo della fotografia e di capirci qualcosa. I mezzi a disposizione sono ottimi per iniziare: una Canon eos 400d, un mac e Apple Aperture. Per adesso sto facendo un po' di pratica sul campo, mi sono sparato i bei tutorial di Aperture e sto individuando i siti giusti da cui imparare. Mi sono imbattuto oggi nel Aperture Users Professional Network che offre numerose risorse: da plug-in ad articoli, dal forum ai tutorial liberamente consultabili. Mi sono soffermato in particolare su un articolo che descrive come si fotografano i cibi. Visto che io e i miei amici siamo dei recenti ammiratori del grande cavoletto di bruxelles, mi sembra interessante capire come rendere così eleganti e gustose le foto di pietanze e delizie varie…

Prestinèe Sans/2: genesi di un nuovo alfabeto

Rieccoci! Voglio subito, senza tante premesse, presentarvi al meglio il mio carattere tipografico.

«…Giunto a questo punto, dopo aver raccolto e schedato più di 400 foto raccolte in giro per Milano, non ho potuto fare a meno di muovere un primo passo nel mondo della tipografia disegnando un nuovo carattere che si confrontasse con l’ampio materiale visivo a mia disposizione. La molla che ha fatto scattare il desiderio di cimentarmi nel disegno di un nuovo font è l’ammirazione e la curiosità per il procedimento progettuale che c’è dietro a uno dei caratteri tipografici più celebri di questi ultimi anni, il Gotham: dare vita ad un nuovo alfabeto partendo da quello che i muri di una città comunicano, trattengono e tramandano, è indubbiamente una modalità progettuale affascinante.
La domanda che successivamente mi sono posto è se potesse esistere un Gotham milanese, un alfabetò cioè, che con un linguaggio moderno e attuale potesse comunicare quella che è l’anima della città meneghina, senza la pretesa di diventare il carattere istituzionale-commerciale-politico della città (lascio volentieri questo ruolo al Milano City).
Per rispondere a questa domanda bisogna innanzittuto individuare quali filoni, quali gruppi di tipografie compaiono sugli edifici milanesi. In tutta la collezione non riscontro un’estetica che domina in maniera assoluta e predominante sulle altre. Non succede come nella capitale londinese dove Eric Gill e Edward Johnston hanno segnato in maniera indelebile l’immagine “letterale” della città, dei trasporti, delle segnaletiche e perfino delle insegne dei negozi. A Milano si può notare una grande varietà di alfabeti, mai troppo appariscenti. A volte sono calligrafici, spesso geometrici e a bastoni, a volte derivanti dal Liberty, altre volte indirizzati verso la Capitalis Romana: tanti alfabeti, tante espressività ma che raramente rappresentano un’eccellenza. Tra tutte queste correnti ho scelto di focalizzarmi sull’epigrafia di origine futurista-fascista degli anni ’20 e ’30, per i seguenti motivi:



• È indubbiamente il filone più omogeneo, strutturato e diffuso sui muri della città. In questo campo, gli esempi più significativi sono, a mio parere, la scritta sulla facciata della Casa dello Studente e quella sulla Fondazione Angelo e Maria Belloni. Poi ci sono numerosi esempi rinvenuti presso il Cimitero Monumentale non si può dimenticare le iscrizione sul Tribunale di Piacentini e sulla stazione Centrale.


• È la corrente che meglio esprime la duplice l’anima di Milano: laboriosa e concreta da una parte, intima, attenta al bello (quando questo è lontano da occhi indiscreti) ed elegante dall’altra. Sono caratteri senza grazie, che hanno un’anima geometrica, modernista, funzionalista poiché discendono da un capostipite comune che è il Futura. Ma hanno anche un sapore liberty risultando più spontanei e meno rigidi dei caratteri della Bauhaus.
• È l’indirizzo che a mio avviso meglio si presta ad essere riscoperto e reso contemporaneo. Come è emerso anche da un mio colloquio con James Clough, questa tipologia di caratteri è stata troppo spesso rifiutata o timorosamente evitata per la vicinanza con il Fascismo. In realtà sono lettere dalle forme molto interessanti e nati quasi indipendentemente dal regime fascista, da cui poi sono state sfruttate per una propaganda ideologica; scaturiscono dall’incontro tutto italiano e milanese di due diverse correnti artistiche, il Liberty e il Modernismo.

Spunti storici e zeitgeist contemporaneo

Accettato come punto di partenza quello dei caratteri “fascisti” degli anni ’30 un nuovo nodo da sciogliere è quello che vede il problema di riproporre alcune idiosincrasie e alcuni soluzioni formali ormai vecchie di 7o anni e legate ad un particolare momento storico in chiave moderna e in modo che rimangano legate alla città milanese. L’obiettivo del procedimento progettuale è quello di arrivare a delineare delle forme che pur conservando un sapore italiano e milanese e ricordando alla lontata le lettere diffuse a Milano negli anni ’30, siano tuttavia contemporanee, fresche e innovative.
Sarà quindi un carattere tipografico oscillante tra due sponde, una formata e descritto dai numerosi esempi tipografici che compaiono sui muri della città milanese, l’altra definito dalla sensibilità, o meglio da una delle sensibilità contemporanee nel disegno tipografico.
Vale la pena di approfondire quest’ultimo aspetto in modo da esplicitare quali sono le carattestiche che a mio avviso rendono un carattere a bastoni attuale.
L’elemento che recentemente più ha stravolto e determinato un’arte tanto conservatrice quale è la tipografia, è senza dubbio l’avvento del digitale. È un avvento improvviso e violento che spiazza le tendenze in corso e che spalanca a nuovi orizzonti e a nuovi corsi stilistici che hanno alle spalle un carattere in comune: la globalizzazione. Al giorno d’oggi fonderie, tipografi, forum di appassionati, scuole, workshop danno vita a una rete nella Rete che tiene collegati e costantemente aggiornati gli appassionati del settore in tutto il mondo. È quindi una globalizzazione che rigurda le comunità e i dibattiti e che investe molto superficialmente i processi produttivi. La nascita di questa comunità internazionale ha portato come conseguenza una produzione di alfabeti globali perchè frutto di relazioni e dibattiti internazionali. A questa tendenza fanno eccezione, perché riescono a distinguersi e a collocarsi in realtà ben precise, solo quelle esperienze in cui o esiste un’identità e una formazione molto forte (come nel panorama contemporaneo olandese), o si cerca in modo evidente e dichiarato un legame con la tradizione e il territorio (è il caso della riscoperta del vernacolare come nel progetto di Hoelfer del carattere Gotham).
A questo punto si è dovuto individuare il filone nella tipografia recente che più offre spunti e modelli per il disegno di un nuovo font che possa esprimere al meglio lo Zeitgeist, lo spirito del tempo.
Il risultato finale dovrà essere un alfabeto sia lontano da ambiti accademici o di sperimentazione e, al contrario, versatile e concreto, molto legato ad una “realtà bassa” perché ideato per essere utilizzato sulle facciate degli edifici, su insegne, targhe o per progetti di identità, dove si vuole comunicare un senso di discreto di eleganza, di voglia di innovazione e di laboriosità e quindi anche un tocco di milanesità.



Tenendo presente questi punti di partenza si può immaginare un alfabeto fornito di lettere ben leggibili, curate nei particolari, che dimostri di aver superato la fase decostruttivista del post-modernismo; con un occhio ampio, con forme aperte e una scarsa altezza di ascendenti e discendenti; possiederà poche idiosincrasie tali da renderlo unico e distinguibile nella grande offerta di font. Dovrà quindi evitare forme troppo rigide e fredde o al contrario forme ricche di decorazioni e forme innaturali all’occhio (come ad esempio quelle derivanti dal Liberty) e presenterà un andamento vario e cadenzato, ritmato in maniera netta dalla diversa larghezza delle lettere in particolare dell’alfabeto maiuscolo.
Le cose dette fino ad ora, ci portano a scoprire un’altra tendenza importante nel disegno dei caratteri di questi ultimi anni. La riscoperta del tratto manuale in una chiave nuova e mai affrontata precedentemente: il disegno del carattere viene “sporcato” da elementi freschi, spontanei, è arricchito da forme sinuose derivanti dalla scrittura non tanto per risultare una mera imitazione di una lettera tracciata a mano libera e neppure per rispolverare decorazioni stilistiche tipiche degli alfabeti inglese dell’Ottocento. È una «tendenza alla “razionalizzazione” monolineare di segni manuali», cioè a riproporre degli elementi spontanei e personali filtrati però attraverso un disegno costruito e controllato del tratto, spesso monolineare.
Concretamente si è tenuto sott’occhio lo specimen del Bliss di Jeremy Tankard, un carattere graziato che si rifa agli insegnamenti calligrafici di Johnston e alla sua convinzione che un carattere a bastoni può essere reso più armonioso e gradito all’occhio se strutturato con le proporzioni della Capitalis Romana. Anche lo Scala di Martin Majoor, è stato un costante riferimento per le sinuosità e i richiami a elementi calligrafici, celati dietro ad un disegno essenziale e limpido.



Due sponde stilistiche e i multiple master

Per meglio concretizzare gli aspetti legati alle due sponde progettuali si è deciso di tracciare in modo dettagliato due alfabeti di studio, due alfabeti che manifestassero nel modo più completo possibile le idiosincrasie proprie degli anni ’20 e ’30 e quelle della sensibilità odierna nella tipografia. Per limitare il numero quasi infinito di strade percorribili nella definizione delle forme delle lettere, si è scelto di tenere le medesime proporzioni strutturali (in particolare per il maiuscolo) cercando di agire sui tratti orizzontali e su un differente approccio al disegno delle lettere: geometrico e razionalista da una parte, umanista e sinuoso dall’altra.
Una volta di fronte ai due “scheletri” tipografici, si è dovuto individuare una soluzione per arrivare al giusto compromesso che tenesse insieme le due diverse serie di lettere. Un primo passo verso la soluzione finale è stato quello di fondere i tracciati vettoriali delle coppie di lettere. Sfruttando la tecnologia dei Multiple Masters, funzione normalmente utilizzata per interpolare due diverse estremità del font (bold/thin, condensed/extendend) o per riportare variazioni ottiche al variare del corpo del carattere, si è ottenuto un morphing continuo che ha permesso il passaggio da un alfabeto all’altro. Controllando il grado di fusione si è potuto agevolmente ottenere una scala di caratteri, potenzialmente infinita, che oscillava tra un entremo e l’altro.

Il successivo passo progettuale è stato quello di scegliere la gradazione che garantiva delle forme più interessanti, nel rispetto dell’ambizione di partenza, quella di ottenere un font milanese, dalle radici vernacolari. In una scala che andava da 1 a 1000 si è deciso di esportare l’istanza corrispondente al valore 530. L’alfabeto ottenuto non è stato poi immune da ulteriori ritocchi e limature. Se questa prima parte del percorso ha offerto una sorta di auto-generazione della forma, la seconda fase prevede un puntiglioso lavoro di pulizia delle forme e dei tratti e al tradizionale processo di lavorazione del carattere».

Per vedere lo specimen completo: qui.

Testo tratto da "Il vernacolo dell'alfabeto a Milano", il mio lavoro di tesi presentato al Politecnico di Milano il 25 luglio 2007.

È andata!

Ho finito la mia carriera università con una bella lode!
La mia tesi "Il vernacolo delle lettere a Milano" è piaciuta molto per la sua concretezza e il suo legame passionale con Milano e con la tipografia. Avrei dovuto stamparne più copie. Comunque mi piacerebbe pubblicarne delle parti qui sul blog. Magari prima di andare in vacanza mi ci metto…
Come promesso rendo subito pubbliche le oltre 300 immagini che ho raccolto per le strade di Milano. Sono esempi di vernacolo trovati in insegne, lapidi, iscrizioni, cartelli e sono già collocati nella pianta di Milano. Se avete materiale da inviare, fatelo pure: nonostante la mia raccolta sia piuttosto ampia ci sono ancora tante perle da scovare qui a Milano.

Prestinèe Sans

Mercoledì, finalmente, mi laureo.
Siete tutti invitati (dovrei essere il primo della mattinata, quindi verso le 9-9,30 in ct 58 nel Design Block del campus Bovisa del Politecnico di Milano).
In questa occasione, presenterò il mio primo carattere tipografico: il Prestinèe Sans. È un alfabeto contemporaneo che prende vita dalle scritte vernacolari raccolte in giro per Milano. A breve sarà disponibile la raccolta di immagini su flickr.
Torno al lavoro...

Quando la calligrafia è vita!

Purtroppo sono un po' preso in questo periodo e non ho la possibilità di dedicare tanto tempo ad aggiornare seriamente il blog. Mi limito a fare da ripetitore o a rimandarvi a qualche bel link in giro per la Rete. Oggi mi ha colpito il lavoro elegante ed espressivo di una calligrafa, Alison Carmichael. Guardate tra i suoi lavori recenti come il mondo della pubblicità è avido di lettere così energiche e vitali!

C'è chi fa pubblicità…

e chi progetta comunicazione visiva!


Cliccate sulla foto per ingrandire e scoprire il testo della vignetta.