Quando Koolhaas tralascia "qualche" dettaglio

L'impermeabilità della casa è un vero problema. Da anni infiltrazioni di varie intensità preoccupano abitanti e specialisti che, invano, tentano di risanare il percorso misterioso di questi rivoli incessanti. Nei giorni di pioggia, ed ancor più in quelli di tempesta, la casa è attraversata da un'agitazione collettiva. Tutti sono incaricati di requisire tazze, barattoli, piatti fondi, catini e qualsiasi altro recipiente disponibile per trasportarli rapidamente al piano superiore.
[…]
Siccome la collina su cui è appoggiata è di argilla, con il passare del tempo la struttura si è leggermente mossa e continua a farlo tutt'oggi. I cambiamenti minimi indotti dal movimento si percepiscono attraverso alcuni piccoli dettagli. La porta trasparente scorrevole…sfrega, si incastra.


Quella che sembra una descrizione di una favela brasiliana o di una casa popolare a Quarto Oggiaro in realtà non è altro che il racconto la famosa dimora progettata da Koolhaas a Bordeaux, come si presenta a 9 anni dalla costruzione. Chi racconta e conduce la visita è la donna di servizio che da anni lavora nel "capolavoro" dell'architetto olandese.

Da qui nasce una domanda. È possibile che uno sguardo semplice ma realista di una domestica renda scricchiolante e pieno di falle uno dei miti dell'architettura contemporanea?

P.S. Complimenti a Boeri e al nuovo Abitare, per la divertente ed efficace trovata giornalistica: l'architettura raccontata attraverso il quotidiano e non secondo fumose teorie!

1 commento:

LM ha detto...

Complimenti a Boeri che ha introdotto qualche elemento di novità nel panorama editoriale d'architettura. Ma certe costruzioni, per il loro carattere di architetture-manifesto, per la loro eccezionalità compositiva, per la loro unicità d'autore, possono trasgredire qualche dettaglio funzionale. Impermeabilizzazioni e porte scorrevoli lasciamoli alle villette della Brianza. D'altronde anche a Ville Savoye pioveva sempre dentro. Io ci avrei girato con gli stivali pur di abitarci!