Brixia: il bello dell'ironia
È caratteristica di tanti maestri del design e della grafica, quella di non essersi mai voluti prendere troppo sul serio…
Munari, Magistretti, Sottsass e tanti altri, hanno sempre trattato i loro progetti non come opere d'intelletto innavicinabili, ma come utili e fantasiose scoperte del vivere e del progettare.
Per questo motivo trovo doveroso mettere in evidenza, tra i tanti caratteri in mostra su Progetto Italic 2.0, il Brixia, bel carattere di Stefano Temporin, ancora in fase di ultimazione, ma che già regala delle belle sensazioni.
E poi la descrizione che ne fa l'autore è troppo divertente!
Il carattere Brixia nasce dopo un attento studio paleografico di alcune incisioni romane, ritrovate sui tavolacci delle osterie bresciane. Antenate di quelli che potremmo chiamare oggi atti di vandalismo, furono composte in una forma semplificata del carattere più in voga al momento.
L’apparente banalizzazione delle lettere traiane viene oggi giustificata dalla rapidità necessaria all’esecuzione delle suddette incisioni, effettuate in momenti di distrazione dell’ignaro ristoratore. Di particolare interesse storico il contenuto delle stesse: si passa da fermi rimproveri alla qualità del vino servito nella locanda sino a goliardie inerenti i costumi notturni della moglie dell’oste. Straordinario reperto di cultura ed estetica popolare, il Brixia rivive oggi in un’edizione digitale che per sua natura ben si adatta a titolazioni, logotipi ed altre prelibatezze grafiche.
1 commento:
Non c'è male! Sarebbe bellissimo poter vedere alcune fotografie delle incisioni sui tavolacci, più per curiosità che per una questione di ricostruzione filologica.
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