Manifesti al castello di Rivoli

Vi invito a fare una gita fuoriporta al Castello di Rivoli per vedere la mostra "Manifesti. Passioni e sentimenti. Sessant'anni di pubblicità e propaganda nella collezione di manifesti Dino Villani - Teche Rai". Oltre a questa mostra, vale la pena di visitare la collezione permamente del Castello e riguardare ancora una volta il bel lavoro di restauro progettato da Andrea Bruno.

Saper scrivere e comporre un testo

(foto da Flickr, Sukkulaati)
Grafici, laureandi, giornalisti e scrittori d'Italia, a me l'attenzione!
La poca importanza che spesso viene attribuita alla tipografia e, più in generale, al progetto di comunicazione, non si rende evidente solo nelle brutture "di facciata" ma anche nei particolari all'interno di un testo. Accenti, trattini, spazi, virgolette vengono sempre di più utilizzati come capita, senza rispettare regole precise. Chi ad esempio, si prende la briga di imparare a scrivere (soprattutto se si utilizza Windows) una "À", cioè una "a" maiuscola accentata e non preferisce rimediare con una "A" seguita da un apostrofo.
Per non parlare poi degli errori che sconfinano nella grammatica, come "perché" scritto "perchè".
Per fortuna c'è ancora chi custodisce e diffonde queste basilari regole di comunicazione testuale come ad esempio Fabrizio Serra che con la sua attività di editore testimonia una grande attenzione per ogni fase del progetto: dalla composizione del testo alla stampa finale. Sul sito Libra web, offre a tutti coloro che vogliono pubblicare del materiale con la sua casa editrice un manuale di regole editoriali: 43 pagine composte in Dante Monotype, da non perdere!

Joshua Darden

Lo ammetto, non conoscevo assolutamente il lavoro di Joshua Darden, eppure tra i clienti figurano anche studi di primissimo livello come Dalton Maag, Landor e Mucca Design. Dei suoi caratteri mi colpiscono sopratutto i corsivi, molto calligrafici e vitali, che mi ricordano per tanti aspetti il lavoro degli Underware.

Io ne ho approfittato per richiedere uno specimen delle sue font. Qui.

Architonic

Architonic è una bella e innovativa libreria on-line di materiali, oggetti e progettisti. Non è facile trovare un catalogo così ampio di oggetti di design. La galleria sul Salone di Milano 2006 ad esempio, comprende più di 400 oggetti!
Secondo me è molto utile anche per noi studenti, per iniziare a conoscere la produzione delle maggiori firme e le opere dei più grandi designer del momento.

Vernacolare fiorentino (un po' fascista)

Carlo Toccaceli Blasi mi ha inviato un bellissimo link che raccoglie immagini tratte dalla stazione di Santa Maria Novella a Firenze. Il vernacolare è un tema che, come ho già detto, sto affrontando in modo dettagliato per il mio lavoro di tesi al Politecnico di Milano. Questo genere specifico di vernacolare legato all'estetica del Ventennio fascista è di mio particolare interesse, perché da vita a forme di lettere (e numeri come nel caso della foto sopra) uniche e tutt'ora molto valide

Sullo stesso sito è possibile trovare anche una raccolta di immagini di iscrizioni nelle stazione italiane e, per chi ama i treni, foto e screensaver di tantissime locomotive e vagoni che hanno girato l'Italia. Tema particolare ma interessante!
Grazie ancora Carlo!

Ag Fronzoni, maestro.









Guidato dall'annuncio pubblicitario che google propone sulla mia homepage, mi sono imbattuto in questa stupenda frase:

“Il senso più profondo del progettare non è tanto di costruire una casa, quanto quello di costruire noi stessi. Progettare la propria esistenza è un impegno che deve costituire la nostra principale preoccupazione: e questo impegno deve essere continuo e totale, non saltuario e relativo.”

Ag Fronzoni

Interessante anche la pubblicità per la borsa di studio.


Feltron: un anno di vita in un'infografica

2.721 fotografie scattate di cui solo il 5,8% uplodate su flickr, 5638 sono le mail mandate per lavoro, 2823 gli sms inviati contro i 2899 ricevuti, 30.724 miglia viaggiate in 11 voli, passando per 8 aereporti…
insomma questa è stata la vita di Nicholas Feltron nel 2006. Simpatico e un po' pazzo… Sfogliatevi tutte e dieci le paginette di infografiche del suo annual 2006. Qui c'è anche l'annual 2005.

Roger Excoffon secondo Gerard Unger

Massimo Colasurdo, fido compagno durante il corso serale di tipografia alla scuola Bauer, mi ha mandato recentemente un suo esercizio di traduzione dal francese. Il testo è tratto da un intervento di Gerard Unger in occasione di una conferenza ATypI organizzata in suolo francese da Jean-François Porchez. La parte che più mi ha interessato sono i paragrafi dedicati a un grande tipografo e calligrafo francese dell'ultimo secolo: Roger Excoffon.

Eccone alcuni passaggi:

Dovevo vedere ancora molto. Durante quegli anni, in ogni città dove ci siamo fermati, ho osservato sulle insegne, le vetrine e le serrande dei panettieri, delle drogherie e dei macellai dei caratteri che poi avrei identificato come il Mistral, lo Choc e il Banco e occasionalmente il Calypso. Tutti questi caratteri erano stati ideati da Roger Excoffon che, più di chiunque altro designer del mondo occidentale, è riuscito a influenzare nei decenni l’immagine di un paese intero. Si potrebbe dire che fu, in quel periodo, “il responsabile” dell’identità visiva della Francia. In Inghilterra una posizione simile l’ha potuta mantenere Eric Gill con il suo Gill sans. Per i francesi, i caratteri di Roger Excoffon sono elementi della quotidianità non molto eccitanti, ma nemmeno noiosi.
[…]

Roger Excoffon è stato influente in maniera diretta sul mio lavoro con il carattere Vendôme (Excoffon assistito da François Ganeau). Per le sue caratteristiche il Vendôme è estremamente francese: una specie d’equivalente tipografico dei gesti che fanno quando discutono, una sorta d’aglio con il suo odore e altre spezie che mettono in cucina…Questo mi ha dimostrato che si può creare qualcosa che dura nel tempo, dal momento che i dettagli ottenuti aggiunti ai segni s’imprimono al canone convenzionale, proprio come il Vendôme. In questo modo si vengono a creare caratteri che sono popolari e controversi. Vendôme rappresenta per me lo standard francese, l’antitesi della visione di Stanley Morison apportata nel suo First principles of Typography : “un bravo designer di caratteri sa che, perchè un carattere sia ben riuscito, esso deve essere così perfetto che solo pochi possano percepire la sua novità.”
Questa opinione contraddittoria l’ha reso per me ancora più attraente. Così quando ho iniziato a lavorare al mio carattere Swift, il mio cuore pendeva verso la parte francese. Si percepivano immediatamente le novità del Vendôme, più ancora del Mistral e dello Choc. Si ritrovano tracce di Vendôme come pure tracce del Trump Mediäval di Georg Trump nel mio Swift. Ho fatto uso delle grazie strette del Vendôme e dell’Antique Olive (sempre di Excoffon) per comporre titoli nelle riviste olandesi, soprattutto perché la lingua olandese prende molto più spazio dell’inglese. Utilizzando questa serie ho ridotto la gabbia dei titoli. Anche l’eccezionale leggibilità, soprattutto nei corpi piccoli dell’ Antique Olive mi ha colpito e intrigato.
Penso che lo stato attuale del design di caratteri internazionale rinforzi la perspicacia del lavoro di Roger Excoffon. Negli ultimi quindici anni circa, dopo l’introduzione dei Mac e dei PC, il type-design è stato messo a soqquadro. Benché si scriverà molto di più sull’argomento, in questa sede mi limito a menzionare due conseguenze: la creazione dei caratteri e la tipografia sperimentale da una parte e la facilità con cui si rinnovano le creazioni del passato dall’altra. La necessità di produrre dei revival si è trasformata in moda e si fanno uso di tutti gli specimen di caratteri disponibili per appropriarsi, aggiungendo degli elementi di novità, dei caratteri di designer originali come Oz Cooper e Roger Excoffon. L’aggiunta di nuove minuscole alle maiuscole esistenti create da Excoffon nel carattere Banco non rappresentano un miglioramento interessante.
Al contrario sono sorte idee molto esotiche e sperimentali. La leggibilità è stata messa al bando, ha preso forma una visione fuori norma della tipografia che ha provato ad esaudire le richieste di gruppi di lettori particolari, rendendo moda i capricci personali.
Tra queste due tendenze c’è una direzione che ha bisogno di sviluppi innovatori ed essenziali: come i nuovi caratteri destinati alla comunicazione di massa, per i giornali, le riviste o gli schermi del futuro prossimo. Queste creazioni dovranno essere sufficientemente originali per attirare l’attenzione e dovranno diventare subito popolari senza perdere la loro freschezza.
Così pure sono state le qualità del Vendôme o dell’Antique Olive. Queste creazioni sono necessarie per gli schermi-affissi, appena quest’ultimi saranno pronti per risoluzioni maggiori rispetto a quelle d’oggi cosicché i caratteri possano mostrare la loro qualità nei corpi piccoli.
Qui l'intero volume (in francese) curato da Jean-François Porchez.
Allego inoltre l'intera traduzione di Massimo dell'intervento di Unger:
(Rimango a disposizione degli aventi diritto per una eventuale citazione o rimozione dei brani coperti da diritto d'autore)




Tipografia e oltre, al Politecnico di Milano

Finalmente, da qualche tempo, sembra che al Politecnico di Milano, abbiamo riscoperto la nobile disciplina della tipografia: un master, un corso di design tipografico ma soprattutto un corso al terz'anno di Comunicazione. Clough, Fuga e Lussu sono i tre professori a cui è stato affidato l'arduo compito di abbattere il muro di ignoranza che regna tra gli studenti del Poli. In rete, sul sito della facoltà del Design ho trovato due belle dispense messe a disposizione per noi studenti da Giovanni Lussu. Interessanti perché offrono un panoramica ampia e dettagliata su tutto il materiale bibliografico in materia.

Un bastimento carico, carico di "Idea"

È arrivato oggi, direttamente dal Giappone, l'enorme scatolone che contiene le cinque copie di Idea, numero speciale su Jan Tschichold, ben protette da una montagna di polistirolo!
E ora mi preparo ad un altro ordine…

ELECTA KOENIG: bella novità a Milano!

(foto da fattidiscatti.com)

Grazie a Word-ing, il bel blog di Margio, scopro una novità veramente interessante nella caotica e modaiola settimana del Salone 2007: una nuova libreria Electa-Koenig in piazza Duomo tutta dedicata all'arte, al design e all'architettura.

«Trecento metri quadri affacciati sulla piazza, un chilometro di ripiani, alte librerie di legno stipate di libri come una grande biblioteca. All’ultimo piano di un antico palazzo a piazza Duomo, per la prima volta in Italia il sogno di un luogo dove trovare tutta l’arte del mondo: tutti gli editori nazionali e i più importanti editori internazionali, le 50 riviste più importanti e all’avanguardia come anche i cataloghi della grandi mostre internazionali arrivati solo dopo pochi giorni dall’inaugurazione.
Questo luogo magico aprirà al pubblico il 19 aprile 2007».
Altre info qui.

iTheme, icone, tutorials e tanto altro…

Nick La è un giovane web designer di Toronto che ha fondato un suo studio, ndesign-studio (il nome non è particolarmente fantasioso…).
Sono rimasto stupito dal materiale che offre gratuitamente al pubblico. Su tutto vorrei segnalare:
- Un tema stupendo, pienamennte in mac style per WordPress: iTheme. Mi viene voglia di cambiare piattaforma di blogging!
- Una serie di Tutorials per Illustrator, veramente ben fatti perché spiegano in modo semplice dei passaggi anche di una certà complessità
- 320 mini pixel icons da scaricare gratuitamente in formato .gif

Date a Pintori quello che è di Pintori!

Copiare nel mondo della grafica è cosa abbastanza normale. Francamente questa volta è un po' esagerato!
Guardate questa campagna per il sito del Guardian realizzata dallo studio londinese Wieden+Kennedy, a fianco della locandina ideata da Pintori per la macchina Tetractys dell'Olivetti… dite voi!

AGGIORNAMENTO: noto solo ora che la notizia è già presente sul blog di Marco Fossati, Creative Classics. Nel post sono presenti alcuni link per una veloce panoramica sulla storia Olivetti e sulla figura di Pintori.

Pentacom.jp

Giò (di Muggio) mi manda il link di un piccolo software on-line per disegnare in modo facilissimo un pixel font. Qui si possono vedere gran parte dei lavori realizzati con questo programma.
La stessa azienda fornisce altre mini applicazioni web, l'ultima delle quali è StripeMaker, un generatore di texture a strisce.

Grazie Giò!

TypeCube

Nuova interessantissima segnalazione inviatami da Juanita: Manuel Kiem, studente all'Università di Arti Applicate a Vienna (ma lui ha origini italiane) ha ideato questo cubo che funge da timbro per stampare ovunque le lettere dell'alfabeto. Fin qui niente di eccezionale. Il fatto è che con TypeCube si possono stampare tutte le lettere dell'alfabeto. Manuel ha infatti ridisegnato tutte le lettere a partire da pochi moduli base e, grazie ad un perno nel centro del cubo, è riuscito a farcele stare tutte nelle 6 facce del solido.
Da qui è possibile scaricare anche il font digitale in opentype.

Tuttocittà tipografico

Noi amanti della tipografia sembreremo pazzi, ma guardate che bell'impatto visivo che ha questa mappa tipografica delle vie di Londra!




La segnalazione proviene dal frenetico (per via della frequenza con cui è aggiornato) Suspest Device (il blog di Giacomo Cesana detto Momo).

Questo è il suo post:

«NB: Studio ha creato per conto della International Society of Typographers London Kerning, un’opera per la mostra My London – My city che sottolineasse l’importanza della grafica nella cultura visiva quotidiana. L’opera è una rappresentazione della città di Londra usando solo i nomi dei luoghi, creando una mappa priva di ogni caratteristica grafica. Trovo quest’opera concettualmente geniale e graficamente affascinante. Le stampe della mappa sono in vendita sul sito, a questa pagina, anche se il prezzo per spedizioni fuori dall’Inghilterra non è specificato».


Albatross di Giovanni Mardersteig

Stavo cercando qualche immagine dei lavori di Mardersteig, in particolare relativi alla collaborazioni per le edizioni Albatross, quando Google mi ha catapultato su un sito serbo, Tipometar. Su Mardersteig non c'era molto, ma il sito vale comunque una visita perché presenta materiale didattico ben curato e approfondito. Come ad esempio queste pagine su Tschichold e questa recensione del libro Bird in Hand (che non va tradutto in modo malizioso!).